LETTERA "B"

Glossario Sanscrito Fondamentale Enciclopedico

 

Badarayana rishi: autore dei Brahma-sutra, identificato con Vyasadeva.

 

Bahiranga-shakti: composto da bahir 'fuori, esterno, esteriore' e anga. Indica l'energia esterna di Ishvara.

 

Bala: forza.

 

Baladeva Vidyabhushana: maestro vaishnava del XVII sec. E’ l’autore del Govinda Bhashya.

 

Balarama: fratello maggiore di Krishna. E’ conosciuto anche come Baladeva.

 

Bauddha: lett. ‘che origina dal Buddha’; Tradizione fondata sugli insegnamenti del Buddha storico, il Siddharta, conosciuto anche come Sakya Muni. Apparso presumibilmente nella dinastia dei Gautama, nel VI sec. a.C., Buddha è l’apostolo della non violenza (ahimsa) e predica il distacco dal mondo per ottenere il nirvana, l’estinzione di ogni desiderio e passione. Le due principali ramificazioni della scuola Bauddha sono: Mahayana, il grande sentiero, diffuso soprattutto nel Tibet; Hinayana, il piccolo sentiero, che da Ceylon si è diffuso nel sud-est asiatico.

 

Bhaga: fortuna.

 

Bhagavadgita: lett. ‘Il canto di Bhagavan’. Testo appartenente al VI libro dell’epica mahabharatiana e considerato il Vangelo degli hindu. Rappresenta l’opera in lingua sanscrita più conosciuta nel mondo, la cui autorevolezza viene riconosciuta da tutte le scuole di pensiero appartenenti al vasto panorama indovedico. Shankara Acarya, nel suo commentario alla Bhagavadgita, la definisce una collazione della quintessenza del significato dell’intero Veda”. In essa risalta la natura personale della Verità assoluta, identificata nella figura di Krishna, Dio eroe, che sul campo di battaglia di Kurukshetra rivela al principe Arjuna la scienza della realizzazione spirituale.

 

Bhagavan: onnipotente, onniscente, onnicomprensivo. E' il titolo dei maestri più evoluti.

 

Bhagavat: ‘glorioso Signore’, famoso epiteto di Krishna.

 

Bhagavata: lett. ‘di Bhagavan’, epiteto di Vishnu-Krishna che significa ‘il Signore glorioso’. Nella scuola Gaudiya-vaishnava il termine Bhagavan viene interpretato secondo il significato conferitogli dal saggio Parashara Muni, padre di Shrila Vyasadeva, che definisce Bhagavan come Colui che è ‘ornato delle sei opulenze (bhaga)’: aishvarya (ricchezza), virya (potenza), yashas (fama), shri (bellezza), jnana (conoscenza) e vairagya (rinuncia). Tratto peculiare e cuore stesso della tradizione Bhagavata è la bhakti, servizio reso a Vishnu-Krishna con amore e devozione. I cardini storico-filosofici, antropologici e spirituali di questa tradizione sono contenuti nella vasta letteratura Bhagavata, nota anche come Vaishnava o Vaishnavasmriti, che trova il proprio fondamento nel Prasthanatraya. Di questa letteratura fanno parte alcuni Purana, tra i quali il Vishnu, il Padma ed il Bhagavata-Purana, le due Itihasa e le Samhita Vaishnava, una sorta di "prontuari sacri" riguardanti la teologia, la costruzione di templi e murti, la ritualistica e via dicendo.

 

Bhagavata-purana: il più importante dei Purana destinati ai sattvici.

 

Bhajagovindam: inno devozionale dedicato a Govinda (Krishna). Quest’opera, che rappresenta uno dei più popolari poemi lirici di Shankara, invita a celebrare le glorie e a ricercare la grazia di Dio, Krishna, piuttosto che a perdere il proprio tempo in futili speculazioni grammaticali (“Onora Govinda, onora Govinda, onora Govinda, o folle. Quando il momento della morte arriverà, le regole di grammatica non ti saranno di nessun aiuto.”)

 

Bhakta: ‘colui che pratica la bhakti, seguace del Bhakti-Yoga, amante e devoto di Dio’.

 

Bhakti: nella bhakti confluiscono amore e spirito di servizio; bhakti significa infatti devozione e dedizione a Dio nella Sua forma personale, di solito Vishnu-Krishna. Nella bhakti devoto e Divinità sono vincolati da legami di amore reciproco e godono del medesimo stato di grazia. Il termine, che si costruisce sulla radice bhaj ‘adorare, partecipare’, indica infatti una devozione amorosa che è anche partecipazione alla natura di Dio.

 

Bhaktisiddhanta Sarasvati: acarya della Gaudiya-vaishnava Sampradaya, fondatore della Gaudiya Math. Fu maestro spirituale di Bhaktivedanta Svami.

 

Bhaktivedanta Svami (o Prabhupada: 1896-1977): insigne maestro vaishnava dei nostri giorni, lascia un patrimonio filosofico e letterario di pregevole valore spirituale. Tra le sue opere ricordiamo la ‘Bhagavadgita as it is’, lo ‘Shri Caitanya Caritamrita’ e il monumentale ‘Shrimad Bhagavatam’. Fondatore

del Movimento per la coscienza di Krishna (ISKCON), ai suoi insegnamenti s’ispira il Centro Studi Bhaktivedanta.

 

Bhaktivinoda Thakura: (1838-1914): acarya della tradizione Gaudiya-vaishnava, magistrato, teologo, poeta, prolifico autore di opere sulla bhakti.

 

Bhakti-Yoga: dottrina dell'amore divino.

 

Bharata: nome dell'eroe capostipite della stirpe da cui l'India desume il suo nome tradizionale, Bharata appunto, (nella pronuncia corrente Bharat). Per la nascita di Bharata, figlio di re Dushyanta e di Shakuntala, rimandiamo allo Shakuntalopakhyana, episodio del Mahabharata (I.68.74) che ispirò il celeberrimo dramma di Kalidasa titolato Il riconoscimento di Shakuntala.

 

Bhashya: ‘commentario’, esegesi di un testo sacro.

 

Bhavana: meditazione sognante, sentimento spirituale.

 

Bheda: mancanza di unità.

 

Bhikshu: monaco mendicante buddhista.

 

Bhishma: figlio di Shantanu e Ganga, è una delle figure centrali del Mahabharata.

 

Bhoga: gratificazione, godimento, piacere derivante da esperienze sensoriali.

 

Bhu-bhuvah-svah: le tre formule sacrificali che indicano rispettivamente la terra, l’atmosfera e il cielo. I tre sistemi planetari della cosmogonia puranica, detti inferiore, mediano e superiore: gli Inferi, dimora degli asura; i pianeti terrestri, dimora dei manusha, gli umani; e il Cielo, dimora dei deva. Tutti e tre assieme formano jagat, l'universo fenomenico, il trimundio. Cfr. jagat.

 

Bhumi: la Terra.

 

Bhutas: elementi materiali della natura.

 

Bindu-sarovara: antico lago sacro formato dalle lacrime del Signore Supremo, Vishnu, mosso a compassione per le rigorose ascesi cui il saggio Kardama Muni si era sottoposto.

 

Bodhisattva: secondo il Buddhismo, l’essere illuminato che si consacra al risveglio delle anime condizionate.

 

Brahma: Dio personale e creatore nella trinità ortodossa induista; il creatore dei mondi; il primo essere manifestato, nato all'interno di un fiore di loto il cui stelo spunta dall'ombelico di Vishnu e da Questi investito del potere di "costruire" l'universo materiale e forgiare tutte le creature.

 

Brahma, Vishnu, Shiva: noti come guna-avatara, Brahma, Vishnu e Shiva sono i tre esseri divini che presiedono rispettivamente alle influenze materiali rajoguna, sattvaguna e tamoguna e rappresentano: il principio manifestante dell'universo (Brahma), il principio conservatore (Vishnu) ed il principio devastatore (Shiva). Cfr. Trimurti.

 

Brahma-madhva Sampradaya: la filosofia di questa scuola viene definita dvaita (dualismo) in quanto in essa Madhva sottolinea con enfasi le differenze fra Dio, il mondo e le anime. Il suo dualismo è quasi una contrapposizione netta al monismo di Shankara poiché Madhva rifiuta ogni concetto di identità quando viene inteso come fusione con l'Assoluto. Egli afferma che le anime sono di differenti qualità: sattva, rajas e tamas (virtù, passione, letargia-ignoranza). La sua filosofia è singolare in quanto insegna che non tutte le anime otterranno la liberazione e che alcune soffriranno un condizionamento perpetuo.

 

Brahmacari: studenti che praticano una vita di studio e di castità presso il guru.

 

Brahmacarya: lett. ‘orientarsi verso il Brahman’, è il primo dei quattro stadi della vita umana, in cui viene praticato il celibato e lo studio dei testi sacri. Nel sistema Yoga, l’astensione (yama) dallo spreco dell’energia sessuale.

 

Brahman: lo Spirito, l’Assoluto, Quello, Esistenza unica, Essere primordiale, Divinità nel senso più elevato della parola, la Realtà suprema (Paramartha), la Verità trascendente (Paramtattva). Il termine Brahman, morfologicamente costruito sulla radice sanscrita brih, che significa ‘crescere’ o ‘espandere’, indica l’essenza spirituale onnipervadente, infinitamente vasta, senza limiti. Ogni versetto del Veda e, conseguentemente, anche la ‘parola sacra’ del Veda (cfr. shabda-Brahman).

 

Brahmana: chi si dedica al Brahman, cioè lo ‘spiritualista’, oppure più generalmente chi si dedica al sacro, cioè il sacerdote. In questo senso il termine indica il primo dei quattro varna, cioè l’ordine sacerdotale. Testi per brahmana o ‘relativi al Brahman’, trattati esegetici compresi in ognuna delle quattro Vedasamhita, incentrati sulla corretta interpretazione ed esecuzione dei riti. Ciascun Brahmana termina con un Aranyaka e ognuno di questi con una Upanishad che porta lo stesso nome.

 

Brahmarandra: piccolo orifizio occipitale, collocato alla sommità del cranio.

 

Brahma-sutra: i Brahma-sutra (aforismi sul Brahman), noti anche come Vedanta-sutra (aforismi sul Vedanta) o Sharirakasutra (aforismi sullo spirito che abita il corpo), sono attribuiti al saggio-veggente Badarayana (Vyasa). Nelle quattro letture (adhyaya) in cui si ripartisce, l'opera raccoglie, sottoforma di aforismi (sutra), i concetti e i princìpi fondamentali della scuola di pensiero Vedanta, tratti più o meno direttamente dalla filosofia upanishadica. A conferma dell'importanza fondamentale che rivestono in seno al Vedanta, i Brahma-sutra sono stati oggetto di commentari (bhashya) ad opera di autorevoli Maestri; si ricordino in particolare quelli di Shankara, Ramanuja, Madhva, Vallabha e Baladeva Vidyabhushana. Cfr. Vedanta-sutra e Prasthanatraya.

 

Brahma-vidya: la scienza spirituale, sapienza suprema, conoscenza dell'assoluto.

 

Bhrahmin: membro della più elevata casta indiana, uno nato due volte.

 

Brhaspati: maestro spirituale dei deva, spesso designato con l’epiteto vacaspati ‘signore della parola’.

 

Buddha: il Buddha storico, il Siddharta, conosciuto anche come Sakya Muni, apparve presumibilmente nella dinastia dei Gautama nel VI sec. a.C. Fondatore della filosofia buddhista, è l’apostolo della non violenza (ahimsa), e predica il distacco dal mondo per ottenere il nirvana, l’estinzione di ogni desiderio e passione. Secondo alcuni è una incarnazione di Brahman.

 

Bhuddhi: principio e facoltà determinativa della mente, che viene da Prakriti dopo l'involuzione di Purusha.

 

Buddhismo: il Buddhismo, assieme al Jainismo e al Carvaka, è uno dei tre sistemi filosofici antico indiani che rifiuta l’autorità dei Veda e che viene perciò definito nastika (eterodosso). Cfr. Bauddha.