LETTERA "Y"

Glossario Sanscrito Fondamentale Enciclopedico

 

Yadava-Vrishni: ramo della 'dinastia lunare', detta somavamsha, cui appartiene Bharata con tutta la sua discendenza. Capostipite degli Yadava, detti anche "stirpe di Vrishni" dal nome di un re della stessa dinastia, è Yadu, figlio del re Yayati. Famosi epiteti di Krishna, relativi alla Sua stirpe di appartenenza, sono i patronimici Varshneya, 'discendente di Vrishni' (cfr. Bhagavadgita I.40, in altre recensioni I.41), Yadava, 'discendente di Yadu' (cfr. Bhagavad-gita XI.41) e Vasudeva, 'figlio di Vasudeva'.

 

Yajna: ‘sacrificio’; il termine indicava il sacrificio rituale vedico. La psicologia indovedica insegna che a seconda del livello di coscienza di chi vi prende parte, il rito produce risultati più o meno consistenti. Chi segue il sacrificio in maniera passiva, senza grande consapevolezza, otterrà benefici limitati; chi invece vi assiste con partecipazione diventerà parte stessa del rito, condividendone la sacralità.

 

Yajnavalkya: principale protagonista della Brihadaranyaka Upanishad, straordinaria figura di filosofo e Maestro, considerato nel Bhagavata Purana emanazione del Signore stesso.

 

Yajurveda: lett. ‘Sapienza rivelata in formule sacrificali’, dalla radice sanscrita yaj ‘sacrificare, offrire, adorare’, è la terza delle quattro Veda-samhita. Si distinguono lo Yajur-veda bianco (Shukla-yajurveda), che comprende formule liturgiche, e lo Yajur-veda nero (Krishna-yajurveda), contenente anche commenti e spiegazioni.

 

Yama: deva della morte (cfr. Yamaraja).

Le cinque 'astensioni' dalle attività che, secondo il sistema Yoga, violano l'armonia universale: Ahimsa (non violenza), asteya (non rubare), satya (non mendacità), brahmacarya (non dispersione dell’energia sessuale) e aparigraha (senso di non possesso o assenza di avidità).

 

Yamaraja: deva della morte, conosciuto anche come Dharmaraja 'sovrano del Dharma'. Decide la destinazione post-mortem degli uomini che hanno infranto le regole del Dharma.

 

Yama-sukta: lo Yama-sukta fa parte del Rig-veda. Il termine sukta può essere tradotto con 'detti eccellenti'. In essi vengono descritti gli aspetti essenziali che determinano la gioia o il dolore dell’individuo nella vita successiva, la sua fortuna o la sua sciagura, salute o malattia, odio o amore, benessere o malessere.

 

Yamuna: fiume sacro, legato ad alcune delle più importanti lila di Krishna.

 

Yamunacarya: maestro vaishnava vissuto tra il IX e il X secolo. Uno dei massimi esponenti della Shri sampradaya, fu maestro di Ramanuja.

 

Yantra: diagramma mistico, simile al mandala, usato ai fini della concentrazione.

 

Yaska: spirito semidivino.

Il primo e più antico commentatore dei Veda.

 

Yavana: greco (lett. ‘ionio’).

 

Yoga: lett. 'unione', dalla radice sanscrita yuj ‘unire, collegare’. Lo Yoga è la scienza per la reintegrazione del sé con la Realtà cosmica, della coscienza infinitesimale con la Coscienza cosmica. Rappresenta uno dei sei Darshana.

 

Yoga-kshema: ‘supporto allo Yoga’ (cfr. Bhagavadgita IX.22).

 

Yogasutra: codificato da Patanjali, rappresenta il maggiore trattato sullo Yoga. Si compone di quattro capitoli (pada): Samadhi, Sadhana, Vibhuti e Kaivalya.

 

Yogin: colui che pratica lo Yoga o che ha raggiunto lo stato di Yoga. In senso generico significa "colui che ricerca la realizzazione, l'unione e il compimento attraverso saggezza, amore divino, azione, controllo o seguendo tutti questi metodi". Secondo la Gita, il perfetto devoto (cfr. Bhagavadgita VI.47; XV.11).

 

Yojana: unità di misura corrispondente a circa dieci miglia; lett. aggiogamento’, ad indicare la distanza percorribile senza togliere il giogo ai cavalli.

 

Yudhishthira: nato dall’unione di Kunti con Dharma, è il primogenito dei Pandava. Incoronato sovrano universale, rappresenta per grandezza d’animo, virtù e saggezza una delle figure più “nobili” del Mahabharata.

 

Yuga: ‘evo’ cosmico, il termine indica ciascuna delle quattro ere che scandiscono il moto ciclico del tempo: krita o satya, l’età della perfezione, treta, l’età caratterizzata dalla comparsa del vizio e della malvagità, dvapara, l’età in cui le forze del bene e le forze del male si equivalgono e, quarta ed ultima, kali, l’età della discordia in cui le forze contrarie prendono il sopravvento. Le quattro ere cosmiche, che nella civiltà classica occidentale corrispondono alle mitiche età dell’oro, dell’argento, del bronzo e del ferro, sono infatti soggette ad una progressiva corruzione che raggiunge il suo culmine alla fine di kali-yuga.

 

Yugadharma: secondo la letteratura puranica, il principio (dharma) proprio di ogni evo cosmico (yuga): la meditazione in satya-yuga, il compimento di sacrifici in treta-yuga, l'adorazione della murti in dvapara-yuga e l'invocazione del Nome divino in kali-yuga.