LA SCIENZA DELLO YOGA

YOGA SUTRA DI PATANJALI

 

Atha yogànusàsanam I, 1

Yogas cittavrttinirodhah I, 2

tadà drastuh svarùpe 'vastànam I, 3

vrttisàrùpyam tiaratra I, 4

 

Ovvero:

Viene adesso l'esposizione dello yoga. I, 1

Lo yoga è la sospensione delle modificazioni della Citta. I, 2

(Quando ciò è stato attuato) allora, il veggente riposa nella sua essenziale natura. I, 3

Nelle altre modalità (quando il veggente non è fondato su se stesso) vi è identificazione con le modificazioni. I,4

 

Citta è la sostanza psichica che contiene i samskàra, i semi dell'ignoranza. Le modificazioni di Citta sono gli insieme degli "atteggiamenti" (questo è il significato di Citta nella lingua Pali: atteggiamento). Essendo gli atteggiamenti esteriori una espressione visibile degli "atteggiamenti " interiori ecco che la Postura esteriore diviene una manifestazione dei processi interiori. Ecco quindi come Asana entra in rapporto con le modificazioni della Citta. La postura non è altri che la rappresentazione del processo di stabilizzazione dello Yogi. La giusta postura sarà quello che si raggiunge dopo aver "stabilizzato il flusso di nirodha".

 

Un'ultima considerazione:

si è notato che quasi tutti i neofiti citano il secondo sutra di Patanjali e parlano delle modificazioni della mente, ma che nessuno parla di cosa sono, per Patanjali, le modificazioni della mente.

Può forse essere utile ricordare che le modificazioni della mente, per il Raja Yoga di Patanjali, sono 5:

1) Retta conoscenza.

2) Non discernimento.

3) Immaginazione.

4) Sonno.

5) Memoria.  

La scienza

dello Yoga

 

Lo Yoga è una scienza antichissima che fornisce

all’essere umano gli strumenti per creare armonia nella propria personalità, attraverso un percorso di tipo auto-educativo in cui i fondamentali sono:

il lavoro corporeo (per gli stretti legami tra irrigidimenti muscolari, atteggiamenti posturali e stati emozionali) e la consapevolezza intesa sia come capacità di auto-osservazione di sé stessi nelle relazioni, sia come attenzione e ascolto della parte più profonda di sé. L’essere umano, per la cultura yogica, è un’unità psicofisica e spirituale in quanto le diverse dimensioni della personalità (corpo, mente, emozioni e spirito), se considerate singolarmente non sono rappresentative dell’unità dell’essere e delle molteplici interazioni esistenti tra loro. Il benessere della persona è legato all’armonizzazione delle suddette parti. Questo modo di considerare l’essere umano, fa si che lo Yoga diventi valido strumento sia per conoscere meglio sé stessi, sia per affrontare problemi che riguardano il piano fisico (dolori cervicali, articolari ecc.) e psicosomatico (ansia, stress, emotività, insonnia, ecc.). Nei corsi di Yoga quindi viene effettuato un “lavoro consapevole” sul corpo (Āsana), sul respiro (Prānāyāma), sul rilassamento (Yoga Nidrā) attraverso il ritiro dei sensi dal mondo esterno (Pratyāhāra), sulla concentrazione (Dhāranā). E' la combinazione di metodi specifici e complementari destinati a sviluppare ogni aspetto dell'individuo: materiale, spirituale e intellettuale. Le diverse discipline preparano il cammino alla Meditazione (Dhyāna) e aprono mente e cuore a nuove possibilità, cambiamenti e conoscenze.

LA SCIENZA DELLO YOGA - Ignazio Mirabella

  

«Sei tu stesso il tuo avversario, la causa ripetuta dei tuoi fallimenti, c'è in te un mondo oscuro, che non conosci. Affrontalo con armi di luce.»

 

COLTIVA UNA VITA FELICE 

La felicità e' anzitutto una disposizione dello spirito, un modo diverso di guardare il mondo. Viene verso di noi perché noi l'abbiamo desiderata con ardore, secondo la legge di attrazione e di armonia che regge l'universo. La compassione è una delle forme silenziose della felicita': permette di tessere legami d'oro fra te e gli altri, di dare alla tua gioia degli orizzonti più grandi, più vasti. La felicità non imprigiona, libera. Ci sono felicità effimere, fugaci, appassionate, che passano e lasciano un sapore amaro, un'impressione di tristezza definitiva. E c'è una felicita' eterna, che non passa e resta in noi come una lampada accesa. Non ha smesso di esistere, dal non-inizio dei mondi. Per scoprirla basta calarsi in se stessi. Ritrova l'innocenza del presente, la semplicità e la chiarezza delle cose. Impara a vivere l'eternità. Dà la felicita', ma non chiedere agli altri niente in cambio. Il pensiero confuso, complicato è la fonte di tutte le tue sofferenze. Ritrova la semplicità e la limpidezza del cuore. Siamo noi i responsabili delle nostre azioni e dei nostri comportamenti. Raccogliamo quello che seminiamo. E' la grande legge karmica della causa e dell'effetto. Due ragioni devono spingerci a cercare la felicità: migliorare la vita presente e assicurarci una rinascita felice nella vita futura. Per colui che sa vedere ogni istante della vita è un'isola di felicità. Basta fermarsi, senza lasciarsi travolgere dal turbine delle tempeste e del frastuono del mondo. Se vuoi essere felice, rinuncia all'agitazione inutile, alle parole vane, all'avventatezza, che è solo una fuga destinata al fallimento. Fermati, placa il tuo spirito, ascolta te stesso vivere. La felicità è l'anima alla luce del sole. In ogni cosa, cerca il pieno sole. La felicità richiede l'accettazione degli altri, la semplicità del cuore, lo stupore dello spirito. Credi che la felicità sia effimera e minacciata dalle aggressioni della vita quotidiana. Quando provi gioia, ben presto arrivano l'inquietudine e il sentimento della caducità delle cose. Non stare a misurare quello che ti è dato. Accontentati di vivere l'istante come se non dovesse finire mai. Hai paura di perdere quello che possiedi, e non sei felice. Impara a rinunciare, dentro di te, senza smettere di desiderare. Staccati e nello stesso tempo riavvicinati alle cose. E' una delle chiavi della Liberazione. Accetta di perdere quello che possiedi, se vuoi conservarlo a lungo. Pensa e agisci sempre a partire dall'istante. Il potere della vita non fluttua né sul passato né sul futuro, che sono solamente punti di vista dello spirito. Si incarna nell'istante. E' nell'istante che scoprirai il potere della vita, non sognando il passato o il futuro. La felicità e l'amore sono inseparabili. L'una non brilla senza l'altro. Se vuoi essere felice impara anzitutto ad amare. Non disperare della felicità. Non ti aspetta all'altro capo del mondo o in una vita futura. E' là dove tu sei. Aspetta il momento in cui sarai finalmente disposto a invitarla e a riceverla. Rivolgi i tuoi pensieri verso di lei. Ti basta semplicemente superare la paura. Non cercare di lottare, capire, analizzare. Come un bambino, dimentica te stesso nella Gioia. La felicità non è un paradiso fantastico, irraggiungibile. E' la tua ombra luminosa, il rifugio dorato, il bel giardino in cui gli avversari si riconciliano. Siete soliti credere che l'uomo disponga di una vita sola, limitata dalla nascita e dalla morte. Ma pensate che sia davvero possibile la felicità, in un lasso di tempo così breve e in cui riecheggiano l'angoscia del tempo e la minaccia della morte? Voltati e guarda il cammino che hai percorso. Non spaventarti. Raccogli sempre il frutto dell'esperienza passata e aumenta così il tuo tesoro. Se vuoi essere felice, impara a desiderare nella gioia e nell'innocenza. Non c'è felicità senza volontà di felicità. Quello che fa felici può anche essere causa di tristezza. Non subire le tue passioni, impara a superarle. Allora, la tua gioia sarà più grande. Solo l'istante è eterno. Non assaporiamo mai sino in fondo l'istante. La felicita' consiste nello scoprire la parte di eternità nascosta negli altri e nel riconoscerla come nostra.

LA SCIENZA DELLO YOGA – Swami Vishnu-Devananda

Il fondamento principale o il principio sul quale lo yoga e la meditazione si basano è che due cose esistono, soggetto ed oggetto. Il soggetto è “Io sono”, e l’oggetto è qualunque cosa che sia altro dall’"Io", incluso il corpo, i sensi, gli organi e l’intelletto. Anche l’organo psicologico della mente è esso stesso un oggetto, in accordo con la tradizione yogica. L’intelletto è uno strumento. Lo uso per pensare così come la mia mano è uno strumento che uso per agire. Io non sono intelletto, o mente, o sensi, che sono tutti oggetti. Respinto tutto il resto, quello che rimane è l’”Io”.

Questo ego è l’unica cosa che ti impedisce di raggiungere il tuo obiettivo. Così stanno le cose. Tutti gli oggetti sono perituri. Non possiamo trattenere per sempre il corpo. E’ del tutto preso in prestito. Ma c’è un oggetto imperituro, questo è il soggetto – l’Atman. Realizzalo. La scienza dello yoga ti dà la tecnica per trovare l’Atman, il tuo Sé. Passo dopo passo.

Lo yoga interrompe le modificazioni mentali o le onde della mente. Le onde e la mente sono una e una identica cosa, come l’oceano e le sue onde. Le onde non sono niente, se non la stessa acqua che prende particolari figure e forme e che poi torna all’oceano. Per il sorgere e lo scomparire di forma e movimento le chiami “onde”, ma esse sono una e una stessa cosa; una volta che questo movimento si ferma puoi vedere un solo, enorme oceano. Questo mondo non è altro che onde create nella tua mente. Ogni cosa emerge nella mente. Cos’è yoga? Devi fermare queste onde, dopodiché troverai la pace, o il Sé, o la felicità, shanti, o qualunque nome tu voglia dargli. Nella nostra vita ordinaria l’unico momento in cui siamo felici è quando fermiamo le onde.

LA SCIENZA DELLO YOGA - Paramhansa Yogananda

"Grazie alla scienza dello Yoga, l'anima raggiunge un'assoluta padronanza sul corpo e sulla mente, e si serve di questi strumenti per conseguire la realizzazione del Sé, ossia la consapevolezza della propria natura trascendente e immortale, una cosa sola con lo Spirito".

LA SCIENZA DELLO YOGA - Swami Satyananda Saraswati

 

"Lo Yoga non è un antico mito sepolto nell’oblio, è la scienza del giusto vivere, è l’eredità più preziosa del presente, è il bisogno essenziale dell’oggi e la cultura del domani."

 

La scienza dello Yoga inizia ad agire sull’aspetto più esteriore della personalità: il corpo fisico. Quando uno squilibrio viene sperimentato a questo livello, gli organi, i muscoli e i nervi non funzionano più in armonia, piuttosto agiscono contrastandosi uno con l’altro. Lo yoga mira a portare le diverse funzioni organiche ad una perfetta coordinazione affinchè possano lavorare per il benessere di tutto il corpo.
Dal corpo fisico lo yoga si rivolge al livello mentale ed emozionale.
Molte persone soffrono di fobie e nevrosi come conseguenza dello stress e delle interazioni della vita quotidiana. Lo yoga non può fornire una cura per la vita ma rappresenta un metodo efficace per affrontarla. Swami Shivananda di Rishikesh spiegava lo yoga come una “integrazione ed armonia tra pensiero, parola ed azione, o integrazione tra testa, cuore e mano”. Attraverso le pratiche di yoga si sviluppa la consapevolezza dell’interrelazione tra la dimensione emozionale, mentale e fisica, e di come un disturbo qualsiasi in uno di questi livelli influenzi gli altri. Gradualmente questa consapevolezza porta ad una comprensione delle aree più sottili dell’esistenza.

 

LA SCIENZA DELLO YOGA - Albert Einstein

 

Un essere umano è parte di un tutto che noi definiamo "universo", una parte limitata nel tempo e nello spazio.
L’uomo sperimenta se stesso, i suoi pensieri ed emozioni come qualcosa di separato da tutto il resto; in effetti si tratta proprio di una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è simile a una prigione, che ci costringe a pensare unicamente ai nostri desideri personali e limita il nostro affetto solo a poche persone che ci sono vicine.
Il nostro compito dovrebbe essere quello di liberarci da questa prigione, ampliando il raggio della nostra compassione in modo da includere tutte le creature viventi e l’intero mondo della natura, in tutta la loro bellezza.